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![]() Tweet ABELARDO, PIETRO (Nantes 1079 - Parigi 1142). Filosofo, teologo e poeta francese. Insegnò dialettica e teologia in varie località della Francia, emulo del suo maestro Guglielmo di Champeaux e oppositore di sant'Anselmo. Dal 1113 tenne presso Parigi una libera scuola alla quale affluivano numerosi studenti da tutta Europa, attratti dalle sue prediche ardenti contro un sistema ecclesiastico corrotto e un monachesimo arcaico e superstizioso. Amante delle gioie mondane, immortalò il suo sfortunato amore per Eloisa, dalla quale ebbe il figlio Astrolabio, in un complesso di lettere classicheggianti (Historia calamitatum). Punito con l'evirazione da uno zio di Eloisa per la sua passione illecita, Abelardo riprese l'insegnamento con rinnovato entusiasmo, ma fu costretto dal Concilio di Soissons a bruciare di sua mano il libro De unitate et trinitate divina (1121). Negli ultimi anni di vita fu in aspro conflitto con san Bernardo da Chiaravalle, che cercò di smascherarlo come eretico per la sua cattiva condotta di vita. Dopo la conciliazione col papa, con la chiesa e con Bernardo, compose una Apologia. Morì nel monastero di Saint-Marcel e la sua salma fu sepolta al Paracleto, l'oratorio-scuola che i discepoli gli avevano costruito; nel 1164 gli fu posta accanto Eloisa, la donna per cui aveva composto l'Hymnarius Paraclitensis e le ardite costruzioni strofiche dei Planctus. |
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